Isola dei dammusi: alloggi e giardini panteschi

Sono un ecosistema di luoghi segreti e culture diverse.

Pantelleria ha un passato ricco di eventi interessanti. Eventi che hanno trasformato la morfologia, le radici e le tradizioni dell’isola. Uno tra i più significativi è stato l’insediamento arabo, che ha lasciato tracce ancora oggi visibili in molte espressioni del territorio: dai nomi delle contrade ai metodi agricoli, fino all’architettura.

Anche l’invasione spagnola ha lasciato il segno: ne sono testimonianza i cognomi e alcune consuetudini ancora diffuse. Basta guardare un volto pantesco per riconoscere un mix affascinante di tratti siciliani e nordafricani.

L’isola è, da sempre, un crocevia di culture. Una combinazione di diversità che si riflette nei luoghi, nei volti e nelle abitudini. Ed è proprio questo a renderla unica.

L’abitare pantesco

Tra le impronte lasciate dagli arabi c’è il dammuso, una casa di pietra lavica, con tetti bianchi a cupola e spesse mura che proteggono dal caldo e conservano il fresco. Sono architetture nate dalla terra, costruite a mano, pensate per durare e per raccogliere l’acqua piovana, oro per i panteschi. L’isola è punteggiata in ogni dove di queste strutture, ospitando i viaggiatori come un tempo ospitavano la famiglia.

Qui non c’è lusso ostentato. C’è un lusso discreto, autentico: quello del silenzio, dello spazio, del tempo.

I giardini segreti

Un’altra usanza è il giardino pantesco che prende il suo nome proprio da Pantelleria, ed è una tipologia architettonica agricola unica al mondo, nata sull’isola per rispondere in modo ingegnoso a condizioni climatiche estreme: vento forte, sole battente e scarsità d’acqua.

Il termine “giardino” non si riferisce a un orto o a uno spazio ornamentale come comunemente inteso, ma a un recinto in pietra a secco, circolare o ellittico, costruito per proteggere una sola pianta di agrumi, di solito un arancio, da agenti atmosferici aggressivi, in particolare il maestrale salmastro.

Oggi il giardino pantesco è un simbolo di sostenibilità e resilienza e quello di Donnafugata è stato riconosciuto e tutelato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) come esempio di armonia tra natura, architettura e agricoltura.

Esperienze da vivere

Dormire in un dammuso è un’esperienza in sé. Ma è anche punto di partenza: per esplorare, per camminare, per osservare. Puoi cucinare con gli ingredienti del luogo, meditare in un giardino segreto, lasciarti svegliare dalla luce del sole che accarezza la pietra.

Al tramonto le cupole dei dammusi bianchi si dipingono di arancione. Vivere per qualche giorno qui è un modo per ritrovare se stessi, in connessione con la natura.

Curiosità e parole del luogo

L’origine della parola "dammuso" non è del tutto certa, ma le ipotesi più accreditate riconducono il termine a due possibili radici:

  1. Dal latino “domus”, cioè “casa” – che richiama la funzione abitativa e il carattere essenziale dell’edificio.
  2. Dall’arabo “dammūs”, che indicava un ambiente voltato, scavato o costruito in pietra, spesso utilizzato come deposito o rifugio. Questo significato si avvicina molto alla forma originaria dei dammusi panteschi, costruiti in pietra, spesso semi-interrati, nati per offrire protezione dal sole, dal vento e per raccogliere l’acqua piovana.

Giardino pantesco - Perché si chiama così?

  1. “Giardino” viene dalla parola araba jannat (جَنّة), che significa paradiso, luogo protetto e rigoglioso.
  2. “Pantesco” perché questa struttura è tipica di Pantelleria: si sviluppa solo qui, in stretta connessione con il paesaggio, la pietra lavica e il sapere contadino locale.

Consigli di viaggio:

  • Prenota il tuo dammuso il prima possibile: soprattutto in alta stagione, le disponibilità si esauriscono in fretta.
  • Metti in valigia un piccolo kit da viaggio: anche se ogni dammuso è ben attrezzato con asciugamani, saponi e tutto il necessario.
  • Porta una felpa leggera o una giacca antivento: anche d’estate, il vento può rinfrescare l’aria rapidamente.
  • Dalla terrazza o, per gli spiriti più coraggiosi, sul tetto del tuo dammuso ammira il mare e il tramonto, sicuramente sarà il più bello che vedrai.
Paesaggio rurale di Pantelleria con vigneti, antichi dammusi in pietra e colline verdeggianti.
Vigneti terrazzati con muretti a secco e un antico dammuso circolare in pietra lavica nel paesaggio di Pantelleria.

Le mie architetture sono l’espressione della mia storia e della capacità dell’uomo di adattarsi e integrarsi alla natura.